Il Manifesto

C siamo, vogliamo la metro

Tra alterne vicende, la terza linea della metropolitana è stata brutalmente fermata al di sotto di piazza Venezia, nel cuore archeologico più importante del mondo. È assolutamente prioritario riprendere le redini dell’opera, semplificando il meccanismo autorizzativo e nominando un team commissariale che consenta il completamento dell’appalto aggiudicato fino a piazzale Clodio. Grazie alle stazioni-museo, Roma si riscoprirà moderna ed in armonia con la sua storia.

Cura del ferro

Sebbene la metro C sia prioritaria, essa non è esaustiva del bisogno di mobilità in città. La Cura del Ferro rappresenta il completamento della rete di metropolitane, che dovranno raggiungere almeno il perimetro del GRA, e l’estensione del tram servirà più capillarmente i quartieri. Uno scheletro che sosterrà Roma, suturandone le ferite aperte:
il Ferro si estende, le distanze diventano più piccole.

Una città a misura di bambino

Le conseguenze immediate del traffico stradale sono sulle cronache: incidenti, feriti e morti tingono di sangue le strade della Capitale. È urgente intervenire sia attraverso ampie misure di sicurezza stradale (traffic calming, congestion charge, isole ambientali…), sia migliorando l’accessibilità del territorio attraverso la ciclabilità, atta a fornire una forma di mobilità alternativa che riequilibri al contempo le sedi stradali. Desideriamo dunque una città sicura e sostenibile, nella quale le nuove generazioni possano crescere in libertà.

Partecipazione e inclusione

La storia recente ha visto intercettare finanziamenti per opere inadeguate: la filovia Laurentina e la funivia Casalotti dovevano rappresentare l’alternativa economica alla metropolitana, senza tuttavia riuscire a soddisfare le esigenze di mobilità come ampiamente previsto dagli stakeholders cittadini. Chiediamo pertanto che la nuova amministrazione inserisca nelle proprie Linee Programmatiche l’istituzione di un tavolo permanente con le realtà che si occupano di mobilità sostenibile.