Il Piano delle Opere

Il Piano delle Opere

 

L’attuale configurazione del Trasporto Pubblico Locale di Roma non risulta sostenibile sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico. Nella Capitale d’Italia ogni 1000 abitanti in età di guida ci sono 990 automobili, contro una media nazionale di 646 e le circa 300 (o meno) delle altre capitali europee: questo ha reso Roma una delle città più critiche sotto il profilo delle ore perse nel traffico, della sicurezza stradale e della qualità dell’aria che respiriamo. Questo danno si traduce in una ricaduta economica dal valore di più di 2 miliardi di euro l’anno in termini di spesa pubblica (costo di mantenimento dei veicoli, costi sociali dovuti all’incidentalità, costi sanitari derivanti dalle malattie dell’apparato respiratorio e non solo).

Roma non può continuare ad essere una zavorra per il Paese ma, anzi, deve diventare il motore della crescita economica.

Dal punto di vista dei trasporti, la rete su ferro, che dovrebbe rappresentare l’ossatura portante della città, è molto esigua: la città ha dovuto rispondere all’insufficienza del metroferro creando una rete autobus sostitutiva dal carattere ipertrofico e dalla gestione antieconomica. Si pensi per esempio che un treno della metropolitana o una vettura tramviaria hanno una vita utile minima di 30 anni, mentre un autobus, che trasporta anche molte meno persone, ha una vita utile di massimo 10/15 anni.

I sistemi di trasporto ad impianti fissi, cioè le metropolitane e le tramvie, sono in grado di abbattere enormemente i costi generalizzati del trasporto. Per tutte queste ragioni la Cura del Ferro è l’unica ricetta per salvare la città di Roma. Solo attraverso una portentosa iniezione di infrastrutture per il trasporto pubblico, unitamente a politiche volte alla promozione della ciclabilità, l’intermodalità, accessibilità e congestion charge, si potrà ricominciare a muovere la nostra città.

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